La truffa della valutazione dell’auto usata e come evitarla
Un fenomeno molto diffuso
Il fenomeno ha una portata difficile a credersi: le stime più recenti parlano addirittura di un giro d’affari che si attesta attorno ai due miliardi all’anno, mentre altri 400 milioni di euro sarebbero intascati da quello che si potrebbe chiamare “l’indotto”.
Il fenomeno in questione è quello della truffa del chilometraggio dell’auto e l’indotto è rappresentato dai “riparatori” di contachilometri.
Il meccanismo è molto semplice. La valutazione di un’auto si fa principalmente a partire da due fattori: l’anno di immatricolazione del veicolo e il numero di km percorsi. I due parametri e il valore del mezzo stanno tra loro in un rapporto inversamente proporzionale: all’aumentare degli anni di vita e della strada percorsa, il prezzo dell’auto scende.
Si capisce facilmente come, abbassando in modo fraudolento i primi due, la valutazione dell’auto usata cresca di valore a tutto vantaggio del venditore.
E questo fenomeno è stato riscontrato non solo tra concessionari disonesti, ma anche tra privati cittadini che vogliono trarre il massimo guadagno possibile al momento di cedere la propria auto ad incauti acquirenti.
Come difendersi: la ricerca sul web
Ma come possono le persone interessate ad acquistare un’auto usata accorgersi di eventuali imbrogli di questo genere?
L’ideale sarebbe sempre quello di affidarsi a professionisti seri e possibilmente conosciuti; qualcuno su cui si abbiano delle valutazioni espresse da altri acquirenti, che già abbiano usufruito dello stesso concessionario.
Questo, tuttavia, non è sempre possibile, in particolare se la compravendita che ci si accinge a fare non si svolge nella stessa città, bensì in una vicina o peggio ancora sul web.
Proprio dalla rete arrivano gli strumenti che possono aiutare a valutare la serietà del venditore e le condizioni reali dell’auto.
Se ci si affida ad un concessionario, ad esempio, basterà digitare su di un motore di ricerca qualsiasi, o cercare sui social, il nome e la città del rivenditore per ottenere i commenti, positivi o negativi che siano, di chi già abbia acquistato un’auto nello stesso posto. Se qualcuno dovesse aver fatto nell’ultimo periodo una brutta esperienza, non avrà sicuramente mancato di postare un giudizio in un blog, una pagina Facebook o altro.
Se l’auto oggetto di interesse invece fosse messa in vendita su uno dei tanti marketplace specializzati nel settore, allora sarà bene anche fare un confronto dei prezzi (all’interno dello stesso sito e su altri concorrenti) , rispetto allo stesso modello e anno di macchina.
Bisognerà nel modo più assoluto evitare quelli che ad un primo sguardo possono sembrare degli affaroni (prezzi di parecchie migliaia di euro più bassi rispetto alla media), perché quasi sicuramente nascondono una truffa e un tentativo di aumentare la valutazione dell’auto usata.
Come difendersi: visure e libretto dei tagliandi
Informazioni più “precise” possono essere raccolte direttamente presso uffici o siti competenti.
Recandosi presso uno sportello ACI o una qualsiasi Agenzia di pratiche auto infatti sarà possibile ottenere la visura di ogni vettura in circolazione; al prezzo di 10€, chiunque può conoscere data di immatricolazione, proprietario attuale, numero di precedenti proprietari ed eventuali gravami e ipoteche. Nel caso l’auto sia passata per tre o più proprietari, con circa 30€ si ottiene una visura storica, con ulteriori dettagli utili per valutare la bontà dell’acquisto che ci si sta accingendo a compiere.
Sembra scontato, ma è bene ribadirlo: le auto su cui pendano gravami o ipoteche non vanno prese in considerazione nel modo più assoluto, a meno che non ci si voglia invischiare in una situazione difficile e onerosa.
Il libretto dei tagliandi dell’auto contiene il dettaglio della manutenzione svolta, accompagnato da timbro e firma dell’officina autorizzata che se ne è occupata. Sfogliando questo documento andrà prestata particolare attenzione: eventuali anomalie o vuoti temporali potrebbero essere indice di manomissione del contachilometri.
I dati sulla revisione
Negli ultimi mesi, infine, il Portale dell’Automobilista ha attivato un servizio di estrema utilità.
Si tratta della possibilità di accedere ai dati relativi all’ultima revisione. Inserendo il tipo di veicolo (auto o moto) e la targa di immatricolazione, il sistema restituirà:
- Data dell’ultima revisione
- Esito della revisione
- Km rilevati dall’operatore
Sarà sempre più difficile per i disonesti (contro i quali si configura un reato di truffa) contraffare il numero di km percorsi realmente dall’auto.
Restano tuttavia delle difficoltà da superare:
- Se l’auto è stata immatricolata prima di quattro anni fa, i dati disponibili sono solo quelli relativi all’ultima revisione
- Per il momento non tutti i meccanici stanno inserendo la totalità dei dati (motivo per cui può capitare di non avere l’informazione più importante, come appunto il numero di km)
- Il proprietario dell’auto o il rivenditore ha purtroppo la possibilità di abbassare il chilometraggio, prima di portare il veicolo alla revisione.
La regola rimane quindi sempre quella di prestare la maggiore attenzione possibile e di cercare e confrontare tutti i dati a disposizione, in modo da limitare il rischio di incorrere in una errata valutazione dell’auto usata.