Il soccorso dopo l’incidente: il sistema eCall auto
Obbligatorio dal 31 marzo 2018
Dal 31 marzo 2018 tutte le auto e tutti i furgoni di nuova immatricolazione dovranno essere dotati di un nuovo sistema di sicurezza. Si tratta dell’eCall, un sistema di chiamata automatica dei soccorsi, che stando alle previsioni dei promotori dovrebbe consentire di salvare diverse migliaia di vite ogni anno.
Non stiamo parlando solamente dell’Italia: questa misura è stata presa dall’Unione Europea, e oltre a coinvolgere i 28 paesi dell’UE, sarà estesa anche a Svizzera, Norvegia e Islanda.
La misura è importante, in quanto, stando alle previsioni consentirà di salvare oltre 2.500 vite all’anno (su circa 35.000) e di risparmiare ben 20 miliardi di euro (su un totale di 160 miliardi) ogni 12 mesi sui costi derivanti dagli incidenti stradali.
All’origine di tutto ciò vi è l’interesse degli organismi governativi europei a ridurre il numero di vittime della strada. Il 13 giugno 2013 vi fu la proposta dell’UE di garantire maggiore sicurezza alle vittime degli incidenti stradali, grazie ad un sistema che permettesse una chiamata automatica dei soccorsi. Ci sono voluti poi due anni perché il Parlamento europeo approvasse il provvedimento, passato definitivamente in aula il 28 aprile 2015. A questo punto alle case automobilistiche sono stati concessi ben tre anni per adeguare le nuove produzioni.
E quindi, a partire dal 31 marzo 2018, il sistema eCall per auto sarà disponibile su tutte le auto.
Chiamata per pressione del tasto o chiamata automatica
A differenza di altri meccanismi, come l’ABS per evitare il bloccaggio dei freni o l’ESP, il sistema elettronico per stabilizzare l’auto in condizioni particolari, che intervengono per evitare l’incidente, l’eCall entra in azione solo dopo l’impatto. Non a caso, la sua funzione è quella di facilitare la chiamata ai soccorsi. E può funzionare in due modalità differenti.
Nel primo caso, sarà il conducente o uno degli occupanti il veicolo a dare l’allarme, semplicemente premendo un pulsante (che si aggiungerà quindi a quelli già presenti all’interno del veicolo). Il secondo caso si ha nell’eventualità il sistema registrasse una condizione di shock dei passeggeri. Se infatti, dopo un tempo prestabilito, nessuno dovesse inoltrare la chiamata, questa partirà automaticamente.
Al 112 le informazioni per i soccorritori
La telefonata sarà diretta al 112, ovvero il numero di emergenza europeo.
Ma quella che arriverà al centralino non sarà una semplice notifica di incidente avvenuto.
Sarà innanzitutto una chiamata geo-localizzata: chi riceverà la richiesta d’aiuto saprà esattamente dove si trovi il veicolo interessato.
Ma non è tutto: insieme alla chiamata, l’eCall dell’auto inoltrerà tutta una serie di informazioni di fondamentale apporto per chi dovrà prestare i primi soccorsi: l’auto è alimentata a benzina, a diesel, a metano o a gpl? O ancora, è un’auto elettrica? Qual è la direzione di marcia del veicolo (questa informazione è particolarmente utile per gli incidenti che avvengono in autostrada, per consentire ai soccorsi di arrivare sul posto)? Quanti sono gli occupanti dell’auto? Gli airbag sono entrati in funzione?
Il rispetto della privacy
L’eCall di auto e furgoni non funziona però come una scatola nera, come le box utilizzate dalle compagnie assicurative per monitorare lo stile di guida e quindi premiare i conducenti più prudenti. Al contrario, questo sistema entrerà in funzione solo al momento dell’impatto. Fino ad allora, resterà dormiente e non sarà reperibile in nessuna maniera, nonostante la presenza al suo interno di una scheda Sim (necessaria per la telefonata, la geo-localizzazione e l’invio dei dati).
Il costo di eCall per auto e furgoni si aggira attorno al centinaio di euro, ma con il passare del tempo le tariffe dovrebbero abbassarsi, grazie alla progressiva installazione, e quindi alla vendita, su tutte le auto di nuova immatricolazione.