RCA, bollo e rifornimento delle auto elettriche: conviene?
Un fenomeno disomogeneo, ma in crescita
Le auto elettriche incontrano in questa fase storica dell’automotive una diffusione che non può di certo dirsi omogenea. In alcune regioni, i veicoli a motore elettrico sono ancora piuttosto rari, mentre in altre, questi nuovi modelli di veicoli green prendono sempre più piede. È il caso delle regioni meglio organizzate per fornire agli automobilisti colonnine di ricarica diffuse sul territorio, in modo tale da rendere possibili tragitti di media e lunga percorrenza e rifornimenti praticamente ovunque nei centri cittadini.
Se da un lato Emilia Romagna, Marche e Piemonte sono le regioni con maggiore diffusione dei veicoli elettrici, Sicilia, Sardegna e Calabria contano invece il minor numero di immatricolazioni di vetture elettriche dell’intero Paese. Nell’Eurozona, la quota di automobilisti favorevoli all’acquisto è in crescita e al momento si attesa tra il 2% e il 4%.
Ma l’assicurazione per l’auto elettrica ha prezzi più bassi rispetto all’RCA per auto a motore termico?
Perché i premi Rca sono più bassi per l’elettrico?
Si può dare una prima risposta affermativa: l’assicurazione per l’auto elettrica è meno onerosa rispetto a quella tradizionale. Secondo le ultime rilevazioni, la quota di risparmio si attesta tra 100€ e 150€ annuali, tra il 30% e il 50%.
Resta da chiedersi il perché di questi prezzi più vantaggiosi. La risposta non è molto complessa ed è da rintracciare in due fattori:
- i motori termici, quindi quelli tradizionali alimentati a benzina, gasolio, metano e gpl, corrono un rischio di sinistri maggiore, proprio a causa del combustibile infiammabile che utilizzano per muoversi. Le auto elettriche, al contrario, eliminano completamente questo rischio: nessun carburante infiammabile viene utilizzato, ma esclusivamente l’energia elettrica accumulata nella grossa batteria, la quale viene ricaricata alle colonnine o alla presa di corrente di casa;
- la minor autonomia di un’auto elettrica rispetto ad una a motore termico le consente di percorre meno km e quindi di andare incontro a un minor numero di sinistri: meno autonomia, meno km; meno km, meno incidenti; meno incidenti, premio assicurativo più basso. L’equazione ha di certo una sua logica.
Sconti, esenzioni e altri risparmi
Le compagnie poi, nell’ultimo periodo, stanno pensando ad una serie di soluzioni specifiche di assicurazione per l’auto elettrica. L’obiettivo delle singole assicurazioni è quello di essere più convenienti rispetto ai competitors, in un settore che è solo agli inizi e che quindi affronterà diverse evoluzioni nei prossimi anni. Gli utenti finali, ovvero gli automobilisti, beneficeranno quindi di ulteriori vantaggi e sconti nei periodi a venire.
Oltre ai premi più bassi dell’assicurazione auto elettrica, vi sono altri vantaggi e incentivi di cui possono beneficiare i possessori di questi veicoli di ultimissima generazione.
Si tratta, ad esempio, dell’esenzione del bollo. Eh già, perché per i primi cinque anni dopo l’immatricolazione, il veicolo elettrico non paga il bollo auto, e dal sesto anno in poi, si paga in misura pari al 75%. Ma non ovunque, perché alcune regioni italiane, più attente di altre alla riduzione delle emissioni di CO2, hanno decretato l’esenzione del bollo totale e permanente.
All’assicurazione dell’auto elettrica più conveniente e all’esenzione del bollo, si aggiunge ovviamente un minor costo al km percorso. Con il prezzo di benzina e gasolio che non scende, ma che eventualmente può salire da un momento all’altro, seguendo le dinamiche finanziarie e quelle geopolitiche del Medio Oriente, il pieno di elettricità resta marcatamente più economico rispetto al pieno fatto al distributore tradizionale.
Auto elettrica e batteria: un investimento sul medio – lungo periodo
L’auto elettrica quindi, se confrontata con una a motore termico, anche se nettamente più cara all’acquisto, risulta un migliore investimento nel medio – lungo periodo.
Restano da valutare, in questo momento, due elementi: la durata dell’auto e la durata della batteria.
Nella prospettiva attuale, che porta, grazie agli incentivi dei concessionari, a cambiare auto ogni 36 o al massimo ogni 60 mesi, è ovvio che l’elettrico non conviene più. Lo stesso discorso vale nel caso in cui la sostituzione della batteria dovesse farsi a prezzo salato e prima dei 10 – 12 anni.
Al contrario, nell’ottica green di chi veramente pensa all’ambiente e non pensa di sbarazzarsi dell’auto dopo solo pochi anni nella sola prospettiva di accedere ad un modello più recente e più tecnologico, l’auto elettrica diviene una scelta virtuosa.