Cointestare un’auto per usufruire della Legge Bersani – Pro e contro
La cointestazione della polizza auto è una soluzione che viene adottata dagli automobilisti, soprattutto tra coniugi, ma anche tra genitori, da una parte, e figli dall’altra, oppure tra persone di nuclei familiari diversi.
Va detto che vi sono interpretazioni normative differenti per quanto riguarda la gestione del premio assicurativo di un’auto intestata a due persone diverse e, quindi, in questi casi, si dovranno valutare le regole che ogni Assicurazione deciderà di darsi in proposito.
Cointestare l’auto: cosa significa
Quando si decide di acquistare un’auto, che si tratti di un veicolo nuovo o usato poco cambia, questa viene solitamente intestata a un solo soggetto che, di conseguenza, ne deterrà la proprietà esclusiva, a tutti gli effetti. Tuttavia, in alcuni casi, è possibile optare per una cointestazione, ossia una situazione in cui il veicolo viene assegnato a due diversi proprietari.
La procedura per cointestare un mezzo è simile a quella disponibile per la contestazione di diversi beni materiali e prevede che nel momento in cui si acquista l’automobile siano presenti i futuri proprietari. Per poter cointestare un’auto quindi è necessario che entrambi i proprietari presentino ognuno i propri documenti e appongano le proprie rispettive firme, al fine di validare la cointestazione.
Assicurazione Auto cointestata e Legge Bersani
La Legge N.40/2007, nota ai più come Decreto o Legge Bersani, è un provvedimento entrato in vigore nel 2007 e aggiornato nel 2020, che rappresenta ancora oggi un’opportunità interessante in materia di Assicurazione Auto, poiché ha introdotto la possibilità, per i neopatentati o per chi stipula per la prima volta una polizza, di evitare la lenta e faticosa scalata alle Classi di Merito.
Chi possiede i requisiti per usufruire del Decreto può, infatti, acquisire la stessa classe di merito di un parente più esperto e considerato, quindi, meno a rischio, dal punto di vista assicurativo. Questo si traduce spesso, naturalmente, in un premio annuo meno oneroso e in un notevole risparmio.
Quando cointestare l’auto per usufruire della Legge Bersani
Ma vediamo insieme perché molti giovani, ad esempio, attratti dai notevoli benefici che si possono ricavare dall’applicazione del decreto, scelgono di cointestare la loro prima auto.
Questa pratica, che prevede l’applicazione della legge Bersani sulla polizza di un’auto cointestata, va in realtà valutata molto attentamente, poiché è in grado di apportare reali benefici solo in casi particolari: vediamoli insieme.
La legge sulla cointestazione dell’auto prevede infatti di utilizzare la classe di merito di base, la CU 14. Esiste però, nel caso in cui i due soggetti rientrino nello stesso Stato di famiglia, la possibilità di ricorrere invece al decreto Bersani, che consente, senza cointestare il veicolo, di ereditare la classe di merito più favorevole di un altro veicolo del nucleo familiare.
Ma lo stesso non potrà succedere nel caso in cui per esempio un figlio cambi residenza o non sia già più residente nella stessa abitazione del genitore: in questo caso, all’auto sarà applicata la classe di merito di base, la CU 14.
Diverso è il caso in cui l’auto venga cointestata tra due amici o tra due persone di due nuclei familiari diversi. Qui, a partire dal 2014, la legge prevede che questa scelta venga espressamente indicata e registrata presso gli uffici provinciali della Motorizzazione Civile: sul libretto di circolazione dovranno essere registrati entrambi i nomi. Va da sé che, in caso di vendita dell’auto, saranno necessarie le firme di entrambi i proprietari.
Esiste infine un solo caso in cui questa particolare pratica si può rivelare particolarmente vantaggiosa: la persona che cointesta l’auto con un parente meno a rischio per acquisirne la classe di merito può, una volta uscita dallo Stato di famiglia, conservare la classe acquisita ed usufruirne anche su altri veicoli intestati a suo nome, solo nel caso in cui il secondo cointestatario rinunci formalmente alla propria classe di merito.
Assicurazione auto cointestata: cosa fare in caso di irreperibilità o decesso di uno dei proprietari
Nel caso in cui uno dei due proprietari dell’auto non sia reperibile o sia deceduto, è possibile procedere alla vendita o all’entrata in possesso della quota residua del veicolo, agendo secondo quanto prescritto dall’art.2699 del Codice Civile.
Per farlo, uno dei due proprietari dovrà procurarsi il certificato di proprietà originale e recarsi presso gli uffici del PRA, il Pubblico Registro Automobilistico, richiedendo la trascrizione delle modifiche alla proprietà del veicolo.
Per portare a compimento questa procedura, il cointestatario interessato ad acquisire il titolo di proprietà dovrà poi recarsi agli uffici dell’ACI e presentare, su un foglio diverso dal certificato di proprietà, una dichiarazione unilaterale di vendita in bollo, dove si dovrà certificare che la vendita viene fatta da un proprietario al 50% e da un non intestatario al 50% e che la trascrizione verrà effettuata secondo quanto previsto dalla legge. Naturalmente, rispetto ad un passaggio di proprietà tradizionale, l’Imposta Provinciale di Trascrizione raddoppia.
E tu vuoi cointestare un’auto o applicare il Decreto Bersani? Richiedere un preventivo assicurazione auto a ConTe.it può rivelarsi molto vantaggioso ed essere fonte di notevole risparmio!