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I consumi delle automobili e i diversi tipi di carburante

Come scegliere un’auto nuova?

Al momento di scegliere l’auto da acquistare, ognuno valuta diversi parametri.

Il primo in ordine di tempo è sicuramente il budget a disposizione: nell’ordine di quante migliaia di euro sarà la spesa?

carburanteIn secondo luogo, si passa a valutare l’utilizzo: il veicolo nuovo sarà utilizzato da uno solo dei membri della famiglia? Servirà ad uno dei genitori per recarsi al lavoro, o a uno dei figli per uscire il sabato sera? Verrà utilizzata solo nei weekend per le gite fuori porta, o sarà l’unica auto della casa e, oltre a portare al lavoro e a scuola genitori e figli, sarà il mezzo di trasporto per andare al supermercato e per macinare centinaia di km durante le ferie estive?

Strettamente legato a questo aspetto, vi è quello concernente il numero di km che verranno percorsi in un anno: si raggiungeranno appena i 5.000 km o si faranno mediamente 1.000 – 1.500 km al mese? O ancora, supererà di molto i 20.000 km nell’arco dei 12 mesi?

Una volta risposto a tutte queste domande, vi sarà quella fondamentale sull’alimentazione del motore: diesel o benzina? Impianto GPL o a metano? Si tratta di un parametro imprescindibile, che andrà ad incidere direttamente e pesantemente sui consumi dell’automobile e quindi sui costi di gestione e mantenimento.

Auto a benzina

Al bando dall’anno 2000, la benzina ricca di piombo (una sostanza antidetonante, che ha però ricadute pesanti sull’ambiente in termini di inquinamento), oggi in commercio si trovano le benzine verdi. Il nome deriva dalla loro tinta, ottenuta con l’aggiunta di pigmenti colorati.

Il piombo è stato sostituito con altre sostanze, che aumentano la resistenza alla detonazione della “verde”: nella standard il numero degli ottani (valore che indica la capacità antidetonante, appunto) è pari a 95. Nella benzina superplus lo stesso valore può superare i 100, ma anche il suo costo aumenta, rispetto alla standard.

Auto diesel

Il diesel, o gasolio, ha un costo al litro inferiore a quello della benzina e dei consumi ridotti.

Tra gli aspetti negativi del diesel rientra però il fatto che all’acquisto l’auto risulta leggermente più cara e soprattutto il fatto che il motore non si presta a brevi tratti: insomma il diesel ha una sua convenienza, in termini di rispetto del motore, se non si percorrono pochi km in città, ma se si macinano diverse decine o centinaia di km al giorno.

Le prestazioni inoltre, per chi ama avere un’auto che “risponda” prontamente, sono inferiori rispetto ad un motore benzina, decisamente più scattante.

Metano o GPL?

Il metano

Il metano è una scelta particolarmente economica: si pensi che arriva a costare anche il 60% in meno rispetto alla benzina.

Di contro, le prestazioni del metano non sono paragonabili agli altri modi di alimentazione, al punto che è sconsigliato installarlo su   auto con cilindrata inferiore ai 1.400 cc. L’impianto a metano ha poi un doppio inconveniente: oltre a costare tra i 1.000€ e i 1.700€, occupa molto spazio nel bagaglio in cui viene installato. Altro neo, è la rete di distribuzione: per niente capillare e completamente assente in molte parti d’Italia.

Il Gas di Petrolio Liquefatto

Il GPL non è una fonte rinnovabile (è una mistura di idrocarburi leggeri, quindi un derivato del petrolio). Economicamente parlando ha un costo del 40% inferiore a quello della benzina; ha prestazioni migliori rispetto al metano, ma inferiori rispetto agli altri carburanti. Può comunque essere installato in poco spazio (solitamente nel vano dedicato alla ruota di scorta) e su auto di piccola cilindrata (a partire dai 1.000 cc). Il costo dell’impianto varia dai 500€ ai 1.200€. Il rifornimento può essere effettuato presso quasi tutti i distributori di benzina classici.

Come calcolare i consumi delle automobili

Se i consumi delle automobili dipendono principalmente dal tipo di alimentazione del motore, altri parametri entrano in gioco nel determinare la spesa settimanale (o mensile) al distributore.

All’aumentare della cilindrata, ad esempio, aumentano i consumi. Che si tratti di una Fiat Panda da 1000 cc o di un Suv da 2500 cc, ovviamente l’effetto sul portafogli non sarà lo stesso.

Anche il tipo di strada percorso influenza diversamente i consumi delle automobili: percorrere 100 km in autostrada ad una velocità costante, in città fermandosi e ripartendo decine o centinaia di volte al semaforo o sulle strisce pedonali, o ancora, su strade di montagna, avrà incidenze differenti sullo svuotamento dei relativi serbatoi.

Infine, anche il tipo di guida – sportiva, portando il numero dei giri del motore sempre fino a 2500 o tranquilla, limitando le accelerate e le frenate – può accrescere o limitare il consumo di carburante.

Gli indicatori di consumo installati sulle auto possono non essere precisi. Quindi se si vuole verificare personalmente quanto carburante consuma la propria auto, si può utilizzare uno stratagemma.

Dopo aver fatto il pieno, si annota il chilometraggio; si guida fino ad andare “in riserva” e si fa nuovamente il pieno, annotando questa volta il numero di litri che entrano nel serbatoio dell’auto e nuovamente il chilometraggio.

Facendo il rapporto tra i km percorsi (chilometraggio al secondo rifornimento cui si sottrae il chilometraggio al primo pieno di carburante) e i litri necessari per riempire il serbatoio, si avrà come risultato i “km percorsi con un litro”.

Ripetendo questa operazione più volte si otterranno dei risultati più precisi ed affidabili, perché la loro media terrà conto della guida in condizioni differenti.