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I diversi tipi di cambio automatico: quale scegliere?

Il cambio automatico:

Forse non tutti sanno che il cambio automatico delle auto è un’invenzione italiana. È stato Elio Trenta, nel 1931, a registrare a proprio nome il brevetto di un “cambio automatico progressivo di velocità”.

cambio automaticoNel 1940, l’americana Oldsmobile fu la prima casa automobilistica ad installarlo di serie sulle proprie vetture. Nei primi anni Cinquanta fu la volta anche di Chrysler, Ford e General Motors.

Se i primi modelli avevano solo due o tre rapporti, solo negli anni Ottanta si arrivò a dei motori con la quinta velocità: questo consentì netti miglioramenti in termini di efficienza dei propulsori e di risparmio nei consumi.

Negli anni Novanta e Duemila, con l’entrata di prepotenza dell’elettronica e dell’informatica nell’automotive, si sono adottati controlli semi automatici detti sequenziali (o robotizzati) o semi sequenziali, in cui o l’auto gestisce in maniera completamente autonoma l’uso dei rapporti o il conducente interviene personalmente nel processo.

I diversi tipi di cambio automatico

Attualmente si distinguono quattro diversi tipi di cambio automatico.

Cambio automatico con convertitore di coppia

Il convertitore di coppia, situato tra motore e ruote, sostituisce la frizione. Tramite una serie di valvole provoca una differenza di pressione di olio, la quale consente il cambio del rapporto.

Se in origine questo sistema era molto pesante e costoso, con il passare degli anni e la sostituzione di molte componenti meccaniche con altre elettroniche, si sono ridotti peso e prezzo.

Cambio robotizzato

Anche se i rapporti restano comunque meccanici, in questa versione le operazioni di selezione e innesto delle marce passano attraverso una centralina elettronica. È ritenuto un cambio semi automatico, in quanto è il conducente a scegliere la marcia, azionando una leva, dei pulsanti o i paddles al volante.

Gli innesti delle marce sono rapidissimi, al punto che questo sistema è utilizzato non solo in vetture stradali, ma anche in auto da competizione.

Cambio a variazione continua

Detto anche cambio automatico CVT (acronimo dell’inglese Continuous Variable Transmission), in quanto consente un numero infinito di rapporti.

Qui gli ingranaggi lasciano il posto, a seconda dei modelli, a delle pulegge, a dei rulli o a dei coni, attorno ai quali è avvolta una cinghia. Il numero di giri del motore modifica la posizione delle pulegge determinando l’aumento o la diminuzione del diametro della cinghia e quindi modificando il rapporto di trasmissione.

Con questo sistema si ottengono migliore efficienza e minori consumi, in quanto il motore funziona sempre in regime di coppia massima. Comfort e risparmi di carburante hanno la meglio, a svantaggio di una guida sportiva.

Cambio a doppia frizione

Una versione più evoluta del cambio robotizzato è quello a doppia frizione, anche detto DSG (Direct Shift Gearbox) o DCT (Dual Clutch Transmission).

Le due frizioni, collegate a due alberi di trasmissione, sono dedicate rispettivamente ai rapporti dispari e a quelli pari: dato che gli alberi ruotano contemporaneamente, i rapporti vengono ingranati due alla volta, ma la coppia viene trasmessa solo a quello prescelto.

La guida di un’auto a cambio automatico

In termini pratici, chi guida un’auto con uno dei diversi tipi di cambio automatico, come si deve comportare? Eccezione fatta per i primi km, la guida sarà sicuramente più facile e gradevole.

Pedaliera e leva del cambio

Innanzitutto, la pedaliera. Non essendoci nessuna frizione da gestire vi sono solo due pedali: l’acceleratore e il freno, quest’ultimo molto più largo rispetto a quello di un’auto “tradizionale”. Il conducente dovrà letteralmente dimenticare la gamba sinistra: se così non facesse, rischierebbe di premere il freno con la stessa intensità della frizione, bloccando immediatamente l’auto e rischiando di farsi tamponare!

La leva del cambio può essere posizionata nei pressi del volante sulla destra, o tra i due sedili anteriori.

Le posizioni possibili, indicate da delle lettere, sono, a seconda dei modelli:

  • P: posizione di stazionamento, con la trasmissione bloccata.
  • N: folle.
  • D oppure A: gestione automatica dei rapporti (Drive).
  • M: manuale, nei casi in cui sia possibile il cambio manuale delle marce.
  • R: retromarcia.
  • 1, 2, 3, 4: nei modelli che lo prevedono, è possibile inserire “limitazioni alla marcia”. Per le salite o le discese ripide, ad esempio, sarà possibile inserire la modalità 2 e l’auto si limiterà al secondo rapporto.

L’accensione e l’utilizzo dell’auto

Per accendere l’auto, in genere, si deve premere il freno e girare la chiave con la leva del cambio in posizione N.

Ogni spostamento della leva del cambio va effettuato con il pedale del freno premuto.

Per partire in avanti, spostare la leva sulla posizione D e accelerare gradualmente.

Per la retromarcia, spostare la leva su R ed accelerare.