Il dispositivo risparmia carburante: fake news o realtà?
Come risparmiare carburante
In mesi come questi, caratterizzati, tra le altre cose, dalle fake news diffuse tramite internet, è sempre più complesso districarsi tra tutte le informazioni che si leggono in rete e distinguere il vero dal falso.
Il settore delle automobili non fa eccezione e può capitare di trovare degli articoli che parlino di strumentazioni le quali, applicate alle nostre automobili, farebbero risparmiare denaro, in particolare riducendo notevolmente il capitolo “spesa per il carburante”.
È il caso, per non fare che un esempio, di un dispositivo risparmia carburante, promosso online, che promette di ridurre notevolmente i consumi, non importa che l’auto sia diesel, benzina, metano o gpl.
Il mercato dei dispositivi per auto per risparmiare
Non si tratta del solo dispositivo disponibile. Già altri prodotti sono stati proposti al pubblico della rete, ad esempio per migliorare le prestazioni del motore.
Una ditta propone un liquido per circuiti di raffreddamento al 100% naturale per migliorare la resa e ottimizzare i consumi. Questo prodotto, stando alle indicazioni dei fornitori, agirebbe sulla combustione del motore e ne ridurrebbe l’effetto inquinante, addirittura fino all’87% a seconda del tipo di propulsore.
Un’altra ditta vende sul proprio sito internet un dispositivo da collegare all’accendisigari dell’auto, che, agendo sul sistema elettrico del veicolo, consentirebbe di ridurre del 70% i consumi, migliorando al contempo le prestazioni.
Un terzo dispositivo, un chip tuning, inserito nelle automobili promette infine di potenziare le prestazioni del motore e allo stesso tempo di risparmiare carburante.
Consumi, manutenzione, emissioni e prestazioni
Il punto in comune tra tutte queste apparecchiature è la promessa del risparmio alla pompa di benzina e del miglioramento delle prestazioni del motore.
Sulla stessa scia, ma in netto miglioramento rispetto a quanto appena visto si pone anche un più recente dispositivo risparmia carburante, promosso online. Stando alle indicazioni riportate sul sito, si tratta di un prodotto dotato di magneti permanenti che, montato sul tubo di mandata del carburante di un veicolo con qualsiasi alimentazione, comporta netti vantaggi per quanto concerne consumi, costi di manutenzione, emissioni inquinanti e prestazioni.
Si legge sul sito della ditta che lo commercializza che le molecole del combustibile, passando attraverso il campo magnetico ad alta potenza (si parla di ben 12.000 gauss nominali) vengono sottoposte ad una variazione della loro tensione superficiale. Come conseguenza, al momento della combustione le molecole aumentano la loro velocità, la nebulizzazione ne viene accresciuta, la combustione ne guadagna in qualità.
Questo dispositivo risparmia carburante è dotato di un involucro esterno in alluminio con un diametro di 30 mm; all’interno, protetti da un inserto in plastica, si trovano 2 piastrine in ferro zincate e 8 potenti magneti per un totale di circa 12.000 gauss nominali.
Il meccanismo va montato tra il filtro posto dopo il serbatoio e la pompa che precede il carburatore o gli iniettori, a seconda dell’alimentazione.
Funziona o non funziona?
Come sapere se questo dispositivo risparmia carburante funzioni veramente?
Vi sono solo due possibilità, almeno fino a quando il prodotto non dovesse essere ampiamente diffuso e dimostrare quindi, grazie al suo successo, l’efficacia stessa di quanto promesso: la prima opzione consiste nell’acquistarlo e provarlo sulla propria auto, misurando le differenze in consumi prima e dopo l’installazione; la seconda invece si limita ad affidarsi ai giudizi della rete.
A questo proposito, si trovano due generi di commenti e, com’è facile immaginare, l’uno contrapposto all’altro. Sul sito del produttore, gli interventi postati sono piuttosto positivi: chi lo ha testato sul proprio camion o sulla propria auto dice di aver notato un motore più fluido e consumi più bassi.
Su altri siti, invece, i commenti sono piuttosto dubitativi . Ci si chiede se sia veramente possibile ottenere un campo magnetico così importante come quello di 12.000 gauss, corrispondente a circa un cinquantesimo di quello esercitato dalla Terra.
Altri dubbi vengono poi espressi sulla polivalenza del prodotto: dato che le molecole di gasolio, benzina e metano sono estremamente diverse le une dalle altre, lo stesso dispositivo salva carburante può veramente risultare efficace per l’uno e per l’altro, e soprattutto, in qualsiasi condizione climatica?
Insomma, il dubbio resta fino in fondo: il dispositivo funziona? Si tratta di una fake news o è solo un tentativo di raggirare il pubblico e gli acquirenti?