Gli incidenti su strade e autostrade nel 2017
Gli incidenti stradali possono avere conseguenze piuttosto pesanti, come il ferimento grave o, peggio, la morte di una o più persone, coinvolte direttamente o indirettamente nel sinistro.
Ma quali sono le cause? Sono ovviamente le più disparate, ma se guardiamo alle statistiche degli incidenti stradali occorsi nel 2017, quella più frequente è “semplicemente” la distrazione. Non bisogna comunque nemmeno trascurare il mancato rispetto delle norme basilari (come lo stop o il semaforo rosso), la velocità, l’uso dello smartphone alla guida, l’abuso di alcol e stupefacenti.
Categorie e indice di mortalità
I motociclisti sono quelli che subiscono più incidenti mortali alla guida (da soli costituiscono il 23% delle morti complessive in seguito a sinistro), seguiti a strettissimo giro dai pedoni (22%); chiudono i ciclisti con il 4%.
Attenzione però, perché se in assoluto i ciclisti sembrano essere la categoria meno soggetta a incidenti mortali, in realtà non è così. Se infatti guardiamo al rapporto tra numero di decessi e numero di incidenti, si vede chiaramente come chi stia in sella ad una bici rischi 4 volte di più degli automobilisti: ogni 100 sinistri l’indice di mortalità per la categoria occupanti di autovettura è pari 0,66, contro il 2,93 dei ciclisti!
Dal 1952 ad oggi sulle strade italiane sono morte oltre 500.000 persone e ne sono rimaste ferite oltre 14 milioni. Nel 75% dei casi a morire sono gli uomini.
Sui dati ad oggi disponibili, il raffronto tra gli ultimi due anni mostra un netto peggioramento a livello di incidenti mortali: dai 745 decessi in 695 incidenti (mortali) nel periodo gennaio – giugno 2016, si è passati agli 800 decessi (+7,4%) in 727 sinistri (+4,6%) nello stesso periodo del 2017.
E questo nonostante l’entrata in vigore del reato di omicidio stradale e la diminuzione del numero complessivo di sinistri: in un anno sono calati del 3,2% (35.444 contro i 36.615 dell’anno precedente).
I periodi più “caldi”: Natale
Se questi sono i dati complessivi relativi all’anno appena trascorso, può essere interessante dare un’occhiata ad alcuni periodi ben precisi e particolarmente significativi, in particolare per la relazione che intercorre tra aumento del traffico o peggioramento delle condizioni atmosferiche, da un lato, e incremento dei sinistri dall’altro.
Se si prende il periodo a cavallo delle feste di Natale, quindi da venerdì 22 a martedì 26 dicembre, il bilancio è particolarmente tragico: i rilevamenti di Polizia e Carabinieri (ad esclusione quindi di ogni segnalazione pervenuta ai Vigili Urbani) parlano di 32 morti e 730 feriti, per poco più di 1.000 incidenti. Questo significa che in quella settimana, ogni giorno sulle strade italiane vi sono stati mediamente 200 sinistri, 140 feriti circa e oltre 6 morti.
Dei 30 incidenti mortali, 10 hanno visto il coinvolgimento di minori di 30 anni, 5 hanno riguardato delle moto, 12 sono avvenuti nelle ore notturne e 8 per perdita di controllo del veicolo.
Incidenti tra auto e animali
Vi sono altre statistiche di incidenti stradali interessanti, per quanto possano sembrare a prima vista poco frequenti. Si tratta dell’incontro – scontro di un’automobile con un animale. E non si parla qui solamente degli animali addomesticati, come cani, mucche e cavalli, ma in particolare di quelli selvatici: cinghiali, prima di tutto, e poi lupi, cervi e caprioli.
Se si guarda ai dati disponibili fino ad oggi e relativi al primo semestre del 2017, su un totale di 75 incidenti rilevanti (ovvero quelli in cui uno degli occupanti l’auto è rimasto seriamente coinvolto) si sono avuti ben 10 decessi e 91 feriti gravi, in 65 casi con animali selvatici e solo nei rimanenti 10 con animali addomesticati.
In 59 casi, gli incidenti sono avvenuti durante le ore diurne e in 70 casi lungo la rete stradale ordinaria. Le regioni maggiormente coinvolte sono l’Emilia Romana e l’Abruzzo (9 casi ciascuno), seguite dalla Lombardia (8), Toscana e Lazio (6), Sicilia (5), Campania, Liguria, Veneto, Marche e Sardegna (4).