Le differenze tra il GPL e il metano come alternative a benzina e diesel
Le vetture bi–fuel sono tutte quelle auto il cui propulsore può essere alimentato indifferentemente da benzina e da un altro carburante.
Ne esistono di due tipi, ma quali sono le differenze tra il GPL e il metano?
Aspetti positivi in comune
GPL e metano hanno innanzitutto alcuni punti in comune: entrambi sono dei gas; entrambi sono ecologici rispetto a benzina e diesel (ovvero hanno emissioni minori di CO2 e PM10); entrambi consentono all’automobilista un forte risparmio rispetto agli altri carburanti, perché beneficiano di notevoli riduzioni fiscali sulle accise.
Qui però finiscono i punti in comune. Ecco le differenze tra il GPL e il metano.
Di cosa si tratta?
Metano
Si tratta di un gas naturale, estratto da giacimenti o derivante da decomposizione di rifiuti organici (biogas). È quindi una fonte rinnovabile. Si dice sia più sicuro del GPL, in quanto più leggero: in caso di fuoriuscita si disperde più facilmente nell’aria ed è meno infiammabile.
GPL
Il Gas di Petrolio Liquefatto è una mistura di idrocarburi leggeri, come il propano, il butano, il butene, il 2,2,4 trimetilpentano. È un derivato del petrolio, quindi non è una fonte rinnovabile.
A causa del suo peso, maggiore rispetto a quello del metano, in caso fuoriesca accidentalmente, tende ad accumularsi negli strati bassi. È inoltre facilmente infiammabile. Per questi motivi le auto a GPL possono incontrare restrizioni per l’accesso ai garage sotterranei e nei traghetti.
L’impianto
H3: Metano
L’impianto a gas per l’auto è piuttosto ingombrante; generalmente il bombolone o i bomboloni, che sono dotati di un certo peso, vengono posti nel bagagliaio (con conseguente perdita dello spazio), ma sono possibili anche altre posizioni. Viene spinto nel motore ad una pressione elevata (circa 200 bar).
Installare un impianto a metano in un’auto che ne sia sprovvista costa tra i 1.000 e i 1.700 euro.
H3: GPL
Il serbatoio, rispetto al precedente, ha dimensioni ridotte, a tal punto che può essere inserito nel vano della ruota di scorta. Viene spinto nel motore a bassa pressione (6 – 8 bar).
L’installazione di un impianto a GPL ha un costo minore rispetto ad uno a metano: generalmente tra i 550 e i 1.200 euro.
Risparmio ed efficienza
H3: Metano
È in assoluto il carburante più economico (eccezione fatta per le versioni elettriche, ovviamente): arriva a costare all’acquisto anche il 60% in meno rispetto alla benzina. D’altro canto, anche se gli impianti sono sempre più performanti, il metano causa una riduzione di potenza ed è consigliato su auto con cilindrate di minimo 1400 cc.
H3: GPL
Il GPL è meno economico all’acquisto rispetto al metano, ma sempre molto più conveniente rispetto alla benzina (40% in meno). Anche in questo caso si registra una perdita di potenza del motore, ma meno sensibile rispetto a quella del metano. Con gli impianti di nuova generazione, le auto a GPL possono anche avere cilindrate ridotte, come i 1000 cc.
Rete di distribuzione e revisione
Tra le differenze tra il GPL e il metano vanno poi indicati anche gli aspetti che li rendono di minor attrattività rispetto agli altri due carburanti.
Metano
La rete di distribuzione è molto scarsa, in quanto il metano è soggetto a forti restrizioni a causa dell’alta pressione a cui viene stoccato e quindi della potenziale pericolosità. Il rifornimento di metano è una procedura che richiede anche una ventina di minuti o più e che viene effettuata solo dal personale autorizzato. È quindi limitata agli orari di apertura del distributore.
La revisione delle bombole del metano (e la loro sostituzione) va effettuata ogni 4 anni secondo la normativa europea (ogni 5, se ci si riferisce all’omologazione italiana).
GPL
In virtù della bassa pressione a cui viene immagazzinato, il GPL è caratterizzato da una distribuzione capillare sul territorio italiano. Il rifornimento avviene abbastanza velocemente.
Il serbatoio del GPL va sostituito ogni 10 anni. La revisione va cadenzata secondo le indicazioni di chi ha installato l’impianto.