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Le truffe sulla vendita dell’auto e sul suo acquisto all’epoca di internet

Internet aumenta le possibilità di truffatruffa-vendita-auto

Le truffe sulla vendita dell’auto sono sempre esistite, anche all’epoca in cui le compravendite avvenivano senza il supporto delle tecnologie informatiche. Al giorno d’oggi, internet consente ai malevoli di intervenire in più fasi del processo di scambio.

Innanzitutto, a livello dell’annuncio. Che si tratti di venditori o di compratori, i criminali hanno, numericamente parlando, molte possibilità di entrare in contatto con le potenziali vittime.

In secondo luogo, ma assolutamente non meno rilevante, la possibilità di effettuare bonifici on line incrementa le occasioni di imbrogliare i malcapitati, creduloni o disattenti che siano.

La vittima è l’acquirente

Truffe sulla transazione di denaro

Il prezzo è eccezionalmente basso e il potenziale acquirente ha la forte tentazione di fare il colpo, acquistando l’auto dei sogni, o quasi, ad un prezzo tutto sommato basso. Egli contatta il venditore che, però si trova all’estero (generalmente, il trasferimento è appena avvenuto, per motivi personali o professionali) e giustifica il prezzo stracciato con, a scelta, uno dei seguenti motivi: sta divorziando e deve separarsi dall’auto; si trova in Inghilterra e quindi gli è particolarmente difficile condurre un’auto con guida a sinistra; l’auto era del partner precedente e se ne vuole liberare assieme a tutti i cattivi ricordi.

Se anche si trattasse di motivazioni credibili, quello che deve insospettire è che, stranamente, non ci saranno problemi a far recapitare l’auto in Italia! Certo, prima l’acquirente dovrà versare il 50% del prezzo pattuito tramite Western Union (o simili piattaforme) o pagare le spese di trasporto, che saranno successivamente dedotte dalla cifra iniziale.

Ovviamente, una volta effettuato il bonifico, l’auto non sarà mai recapitata!

Può capitare che il truffatore si presenti come titolare di un’impresa (con relativi biglietti da visita, sito internet, ecc.) che, a delle verifiche successive, risulterà inesistente. In questi casi, anche l’auto potrebbe non esistere, se non in foto.

Il consiglio è quello di diffidare di prezzi troppo bassi, nonché di scambi che avvengano solo via email e/o via telefono. L’ideale è vedere l’auto prima di versare qualsiasi somma.

Truffe sulla natura dell’auto

Una truffa più sottile è quella di presentare una vettura per un’altra e quindi venderla ad un prezzo più elevato. In questo caso l’auto esiste, ma, ad esempio, anziché essere un “130 cavalli” è un “115”. All’imbroglio possono aggiungersi tutti i dettagli relativi alle finiture e agli equipaggiamenti di serie presenti.

L’unico modo per verificare è quello di contattare il costruttore muniti dei dati reperibili sulla carta di circolazione, tipo e numero di serie, per farsi confermare il modello esatto, la potenza e l’equipaggiamento di serie.

La vittima è il venditore

Le truffe sulla vendita dell’auto non sono da meno rispetto a quelle sull’acquisto. In questo caso, bisognerà fare attenzione oltre al proprio conto bancario, anche all’auto che si mette in vendita.

I siti fantasmi

Appena il venditore ha postato il suo annuncio, viene contattato da qualche sito di servizi che propone di diffondere l’annuncio stesso su decine o centinaia di altri siti di vendita auto, in modo da fargli concludere più rapidamente l’affare.

Il servizio (ovviamente finto) ha un costo, relativamente basso (per esempio una ventina di euro).

L’assegno circolare falso

Se da un lato l’assegno potrebbe sembrare l’unico modo sicuro di pagamento tra privati, è altrettanto vero che nasconde delle insidie non indifferenti.

Va prestata particolare attenzione anche nel caso in cui, o soprattutto in questi casi, si mostri interessato all’acquisto un ragazzo ben vestito, educato, possibilmente accompagnato dal padre, giacca, cravatta e valigetta, professione medico, intenzionato a regalare l’auto al figlio.

I due propongono di pagare con assegno circolare, ma qualche giorno dopo l’incasso, la banca contatta la vittima per informarla che l’assegno era falso o scoperto. Nel frattempo c’era stato tutto il tempo di richiedere la cancellazione dell’auto dal PRA presso la Motorizzazione e di portarla all’estero.

Il consiglio in questo caso è quello di pretendere con l’acquirente di verificare l’assegno presso la banca. Se vi si oppone, non ci sono dubbi, ma solo certezze: si tratta di un tentativo di truffa.

Il prezzo più alto

L’acquirente risiede all’estero e vi chiede via email le coordinate bancarie per inviarvi il denaro pattuito. Ma il bonifico comprenderà un montante superiore: la differenza è da girare ad una terza persona per le spese di trasporto.

La vittima effettua questo trasferimento di denaro, ma successivamente il bonifico sul suo conto sparisce: la banca aveva registrato il deposito di un falso assegno internazionale o di un assegno scoperto.

Sempre attenzione

Le opzioni viste non sono sicuramente esaustive di tutte le possibili truffe sulla vendita dell’auto. La fantasia dei truffatori non conosce limiti.

L’unica soluzione è quella di verificare il più attentamente possibile con chi si abbia a che fare, di controllare i mezzi di pagamento, di evitare di fornire dati personali e di effettuare versamenti prima di aver visionato il veicolo che si vuole acquistare.