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L’ora dei taxi a guida autonoma

I concorrenti

Non si arresta la corsa dei colossi dell’automobile per arrivare per primi a posizionare le proprie auto a guida autonoma su strada.

Per certi versi sembra di essere piombati indietro di qualche decina di anni, quando americani e sovietici correvano per primeggiare nella corsa all’allunaggio. In quel caso, le tensioni in campo e la posta in gioco erano ovviamente molto diverse, con sfumature prevalentemente politiche e militari.

taxi guida autonomaCiò non toglie che essere i primi a commercializzare in via definitiva un’innovazione tecnologica come la guida completamente autonoma avrà un impatto non indifferente sull’immagine del gruppo, con tutta una serie di ricadute positive sulle vendite e sugli utili.

Sul campo combattono Tesla, GM, Ford e Waymo, ma anche Uber è della partita.

Tesla su Marte, GM con i taxi

Come al solito, la casa di Elon Musk è un passo avanti agli altri. Almeno quanto a strategie di marketing. Il Ceo di Tesla e Space X infatti ha confermato pochi giorni fa l’intenzione di mandare una delle sue auto su Marte, proprio in occasione del lancio inaugurale del razzo che partirà a breve per il pianeta rosso.

Ma mettiamo da parte per un attimo le intenzioni dell’eccentrico Musk e torniamo con i piedi, anzi con “le gomme per terra”.

General Motors ha annunciato che a partire dal 2019 il suo servizio di “robot – taxi” sarà pienamente operativo. I modelli saranno le Chevy Bolts, dotate di una piattaforma di guida autonoma che è in via di sperimentazione e continuo perfezionamento presso i laboratori della GM.

Tra i tanti annunci usciti fino ad oggi, quello fatto dalla dirigenza della General Motors alla presenza degli investitori si distingue per essere l’unico ad avere una data, per quanto approssimativa. Resta invece da definire quale sarà la prima città in cui si potrà richiedere un taxi a guida autonoma: le indiscrezioni si dividono tra San Francisco, dove si sono tenute le sperimentazioni fino ad oggi, e New York, dove inizieranno a breve.

I minivan di Waymo

Qualche tempo fa, la Ford aveva preannunciato l’apparizione di un’auto elettrica per il 2021: se GM dovesse rispettare l’impegno preso, allora la Ford verrebbe superata nettamente, perdendo la sfida.

Ma in campo c’è anche Waymo di Alphabet, l’impresa sorta nel dicembre 2016 dalle ceneri del progetto Google Driverless Car, che sta sperimentando la guida autonoma su dei minivan in Arizona.

Stando alle informazioni disponibili fino ad oggi, la tecnologia Waymo sarebbe più avanzata di quella di GM e inoltre le sue auto avrebbero percorso molti più km di quelle della casa di Detroit.

Proprio per questo General Motors starebbe bruciando le tappe, pur di portare per prima sul mercato i suoi taxi a guida autonoma. Al punto che, visto che le auto GM testate dai giornalisti avrebbero riscontrato alcune difficoltà, per farvi fronte la casa automobilistica starebbe procedendo a delle acquisizioni strategiche.

Non preoccupa invece Uber, le cui auto in corso di sperimentazione a Phoenix e Pittsburgh non hanno ancora nessuna data prevista di ultimazione.

Taxi americani o bus russi?

Si era detto della corsa Usa-Urss per la Luna. In un certo senso, anche per l’auto a guida autonoma potremmo assistere ad un rush finale tra Mosca e New York.

Anzi più che Mosca si tratterebbe di Kazan, una delle 11 città che ospiteranno le partite dei Mondiali di calcio di Russia 2018. Qui potrebbero infatti circolare, in anteprima, proprio durante i 30 giorni della Coppa del Mondo, alcuni autobus senza conducente, attualmente in fase di avanzata sperimentazione.

Una joint venture tra l’Istituto di Ingegneria Automobilistica di Mosca, il costruttore Kamaz e la società Yandex, responsabile delle infrastrutture, ha richiesto ufficialmente agli organi competenti di poter utilizzare delle corsie preferenziali. Se dovesse arrivare una risposta affermativa, allora i russi vincerebbero la gara: altro che taxi a guida autonoma!